La musica all’origine della conoscenza umana

Autore: Fabio Uccelli

Edizione Tecniconsult – Firenze – Giugno 1998

Premessa

Quanto esposto in questo libro, che si prefigge di dare una risposta ragionevole agli interrogativi posti dal sorgere e dallo sviluppo della conoscenza nell’uomo, si basa sulle ultime esperienze e acquisizioni scientifiche nei diversi campi che la riguardano; le ipotesi che ne trarremo sono le più attuali e le più probabili, e pongono in una nuova e originale luce i problemi della conoscenza.

È scientificamente acquisito che la conoscenza umana deriva da una elaborazione sistematica delle emozioni, attraverso un lungo e automatico processo di analisi delle medesime che ha determinato, nel corso della evoluzione della specie vivente, la forma, la natura, la sostanza stessa dei “sensori cerebrali” delegati a riceverle. E’ pure noto che le prime “emozioni” che raggiungono gli esseri viventi sono trasmesse da mezzi elastici (acqua di mare, liquido amniotico, etc.) e sono di tipo ritmo-sonico (musicale), come ad esempio il battito del cuore materno.

È inoltre scientificamente acquisito che l’evoluzione degli esseri viventi ha determinato un progressivo aumento di “coscienza”: la coscienza puramente emozionale degli animali preistorici, inizialmente necessaria solo alla sopravvivenza e alla perpetuazione della specie, si è implementata man mano che si sviluppava l’encefalo e che si formavano la corteccia e la neocorteccia cerebrali, e si è così arricchita delle qualità razionali proprie dell’homo sapiens, che ha raggiunto la “consapevolezza di sé”, la coscienza di essere cosciente di sé e delle proprie emozioni: questo fatto ha determinato una progressiva “psicologizzazione” delle emozioni medesime consentendo loro di raggiungere la attuale intensità, strutturazione e completezza.

Nel libro in oggetto si prende in esame in maniera scientifica il meccanismo di acquisizione delle emozioni e della razionalità, dei relativi sistemi di memorizzazione, nonché la qualità propria della mente razionale umana di ricreare artificialmente le emozioni per farne oggetto di comunicazione, di cultura, di arte; si ipotizza inoltre che la qualità strutturante computazionale e algoritmica sia stata man mano acquisita dalla mente umana mediante una estrazione e acquisizione (anche genetica) delle componenti logico-matematico-fisiche contenute nei segnali che hanno provocato le emozioni medesime, ed abbia dotato la mente di una facoltà “razionale”, divenuta successivamente autonoma, che ha permesso all’uomo le sue precipue attività filosofico-scientifiche.

L’analisi della conoscenza umana viene poi estesa alla attività psichica, e viene analizzata sia l’attività psichica conscia che quella “non conscia” (svolta tramite il subconscio) con ipotesi varie sulla loro nascita e collocazione nell’ambito del cervello umano; si riportano anche le ultime ipotesi e teorie scientifiche sulla nascita e collocazione della coscienza, con indicazioni per la loro verifica.

Si analizzano inoltre i caratteri “computazionali” e “non computazionali” sia della mente umana che della realtà esterna (spazio-tempo fisico) riportando numerose esperienze scientifiche, e si pone l’attività psichica razionale-emozionale umana in stretta correlazione con tali caratteri ricavandone originali deduzioni che ne interpretano le caratteristiche fondamentali.

Si ipotizza inoltre che le emozioni si impiantino nel cervello degli esseri viventi mediante “granuli emozionali” (“archetipi”), e che essi siano alla base di ogni scambio emozionale e artistico, e che tali archetipi, inizialmente solo ritmo-sonici (praticamente, musica con elementi strutturanti logico-matematico-fisici), possano successivamente “arricchirsi” di tutte le componenti e le qualità derivanti dai vari sensi dell’uomo, e soprattutto acquistare successivamente “valenza psicologica”: ogni fatto, sia umano che artistico, verrebbe così acquisito dalla nostra psiche tramite sequenze di archetipi “arricchiti”, e successivamente rielaborati dalla mente razionale.

Viene poi data una completa tipologia degli archetipi e viene ipotizzata la possibilità di ritrovarli realmente nella mente umana tramite le più moderne apparecchiature scientifiche (EEG, NMR, etc) mediante una opportuna metodologia ivi esposta.

Viene successivamente riportata una teoria della personalità umana basata sulla dinamica delle acquisizioni archetipiche, caratteristica di ciascun uomo, che spiegherebbe la diversità e le anomalie delle varie personalità esistenti.

Viene inoltre fornita, sempre tramite l’ipotesi archetipica, una chiave di comprensione dei meccanismi su cui si basa la musicoterapia, ipotizzando nei pazienti una “distorsione” (acquisita originariamente, o su trauma) degli archetipi di base, con possibilità di loro “correzione” mediante sovrapposizione continuata di archetipi ritmo-sonici “esatti”, cioè “non distorti”.

Si analizza infine il fenomeno artistico nelle sue diverse gradazioni, rivelandone il linguaggio strutturale. Completano il libro il rapporto tra Arte e Natura, considerazioni generali sulla possibile sorgente “esterna” degli archetipi emozionali, e sulla realtà unitaria dell’uomo nel suo rapporto con l’universo cui appartiene.

Nella Appendice, un esempio di analisi archetipico-psicologica di un brano musicale.

Introduzione

Si può dire ormai scientificamente accertato che la ragione umana ha basi neurali che intersecano strettamente quelle che registrano le emozioni: infatti, nel cervello dell’uomo, si possono notare aree cerebrali evolutivamente più antiche (formatesi in relazione all’impatto intuitivo-emozionale con la realtà) ed aree più recenti (sviluppatesi in seguito e dovute alle primitive rielaborazioni razionali) che sono compiutamente collegate alle precedenti.

Ciò significa che nel corso dei millenni la razionalità umana si è sviluppata soltanto successivamente all’approccio intuitivo-emozionale che i nostri progenitori hanno avuto con l’ambiente che li circondava. Possiamo dedurne quindi che ogni organizzazione logico-formale della razionalità umana deriva da astrazioni qualitative e quantitative, compiute sul complesso della percezione emozionale, realizzate in tempi più recenti di quelli in cui venivano percepite, memorizzate e utilizzate solo singole pulsioni, e ci conduce ad affermare senza ombra di dubbio che le basi razionali della conoscenza umana sono nelle emozioni.

Di fatto, dopo il concepimento, l’essere umano, ripercorrendo sotto la guida genetica l’intero arco evolutivo, inizia nel grembo materno la formazione delle proprie strutture cerebrali e quindi la acquisizione delle capacità emozionali e razionali; ora, dato che le prime percezioni che riceve (emozioni primarie) sono legate al suono (onde elastiche), mentre solo successivamente alla sua nascita percepirà completamente la luce (onde elettromagnetiche), e tale processo è sempre stato lo stesso fin dai primordi dell’umanità, non è un paradosso affermare che la musica, intesa come ricezione, rielaborazione e organizzazione del mondo sonoro, sta alla origine della razionalità e quindi della conoscenza umana.